1. Inizio pagina
  2. Contenuto della pagina
  3. Menu principale
  4. Menu di Sezione
  1. Biblioteca Civica
  2. ArchivioStorico
  3. Città di Chieri
 

Contenuto della pagina

Documento del mese

 

Alla fine del 1814...

 

Duecento anni fa cosa accadeva a Chieri? Di cosa si occupava il Ccivico Consiglio? Lo apprendiamo consultando il volume degli "atti consolari" di quell'anno, conservato nell'Archivio tra i suoi fratelli della medesima serie, iniziata nientepopodimeno che nel 1328.

Leggiamo, dunque, la formula iniziale, solenne e standardizzata:

L'Anno del Signore mille ottocento quattordici, ed alli trenta del mese di dicembre, in Chieri, e nella Sala del pubblico palazzo ove sogliono adunarsi gl'Illustrissimi signoni Amministratori della presente Illustrissima Città, convocato e congregato ivi l'ordinario Consiglio dela medesima d'ordine , e così mandante l'Illustrissimo signor Cavaliere Casimiro Curbuis di S. Michele, consigliere anziano fungente le veci di rettore e sindaco, precedenti gli avvisi fatti a caduno degl'illustrissimi signori consiglieri pervenire, co' biglietti in istampa, per mezzo dell'usciere Gioanni Bertola, fin dal girono di jeri, ed il suono delle Campane, secondo il solito, in esso perciò in un col prefato sign. Consigliere anziano,coll'intervento dell'illustrissimo signor avvocato Vincenzo Bonini, Giudice per Sua Maestà di questa Città e mandamento, e coll'ssistenza di me segretaro sottoscritto, sono intervenutigl'illustrisismi signori Maga Gallo Giuseppe Andrea, notajo, Giuseppe Brandisso, cavaliere Filippo Ferrero, notajo Carlo Biglione, tutti consiglieri ordinari di questa Città, .....

Erano assenti i consiglieri l'avv. Ignazio Burzio rettore e sindaco di Chieri "notoriamente indisposto" e il conte Guido San Martino di Chiesa Nova, che "trovasi assente per i suoi affari".

Di che cosa si discusse quel giorno?? Era pur sempre un girono importante: con Regie Patenti il sovrano Re di Sardegna Vittorio Emanuele I prendeva possesso della Repubblica di Genova, assegnatagli dal Congresso di Vienna! A Chieri si discusse un argomento meno epocale: si presero in esame le istanze del sarto Tommaso Lisa, del pittore e indoratore Filippo Zalli, dell'orologiere Filippo Busso, che erano al servizio del Comune, i quali chiedevano l'autorizzazione ad affiggere sulle loro botteghe le "armi gentilizie", cioè lo stemma. della Città di Chieri. Il Consiglio accordò il permesso, con la clausola che l'arma gentilizia fosse "conforme all'antico stemma, e blasone di quest'Illustrissima Città".

A seguire si esaminò una difficoltà di cassa relativa ai capitoli "Frais d'administration" e "Depenses imprevues", che non erano più capienti per sostenere le spese effettivamente necessarie al Comune. I titoli erano in francese perché nel decennio passato la città col Piemonte tutto era stata inglobata nel territorio della Francia rivoluzionaria e poi napoleonica. Il ritorno al governo sabaudo viene indicato in quest'atto con l'espressione "felice cambiamento di cose". Il Consiglio chiese quindi all'Intendente generale della Provincia di Torino di poter di poter utilizzare, per le spese eccedenti, altri capitoli che risultavano non impiegati. Il Consiglio si premura di assicurare che rispetterà le "Regole di contabilità ed istruzioni vigenti": un segno di attenzione amministrativa e di ossequio alle Leggi.

In terzo luogo, il Consiglio quel giorno si occupò delle vendemmie. Diciotto contadini furono accusati di aver vendemmiato prima del tempo stabilito, che era il 14 di ottobre, ai sensi di decreti degli anni 1741 e 1754. I contadini, elencati per nome e cognome e paternità, avevano fatto ricorso, ma a tal fine avevano dichiarato "cose falsissime". L'Intendente aveva proposto di assolvere i contravventori, ma il Comune si era opposto: ebbene, il 30 dicembre il Consiglio prende in considerazione la "scarsezza" dei raccolti, la grandine ("gragnuola") caduta nell'estate, l'aumento delle tasse del 50% tra il 1813 e il 1814 (aumento "fissato dal cessato Governo francese"), ma non intendeva "lasciare in non cale" la faccenda, per decorodell'amministrazione, condonava la metà della penale dovuta,con soluzione salomonica.

In seguito, il consiglio prende atto dei cosiddetti beni della corona esistenti nel territorio di Chieri, e cioè una cascina già del monastero di Santa Margherita sita nella regione dei Mossi (oggi Mosi) e un'altra cascina già appartenente al Monastero di Santa Chiara di Chieri, sita nella regione dei Mossi.

In ultimis, ai sensi della circolare "tal dei tali", il Consiglio prende atto che il giorno 31 sarebbe
scaduto il mandato del sindaco Ignazio Burzio. Costui era divenuto sindaco in
seguito alle dimissioni del predecessore, barone Roero San Severino, sindaco
eletto, e del consigliere anziano di nomina avvocato Domenico Persico. Il Consiglio si rimette alle decisioni dell'Intendente della Provincia, affinché si nominasse un nuovo sindaco"affinché quest'Amministrazione possa con tutta puntualità ed esattezza adempire li doveri che li sono imposti dalli succitati Regolamento e  Circolari". Ebbene, in fine d'anno, prima di stappare la bottiglia fatidica, i consiglieri erano intenti ad assicurare la continuità politico-amministrativa alla loro amata Città.

Nelle pieghe di un linguaggio al quale siamo poco avvezzi, ecco spuntare fuori quel proverbiale sabaudo senso del dovere, del quale spesso i documenti ci danno sicura e superba prova.

 
 

Scheda tecnica

  • Segnatura archivistica: articolo 58, paragrafo 2, volume 72
  • Datazione:anno 1814, dal 14 giugno al 30 dicembre
  • Titolo originale: "1814. Ordinati, e Convocati"
  • Forma: volume con copertina rigida di cartone rivestito di pergamena
  • Consistenza : 87 fogli numerati
  • Edizione: nessuna edizione
  • Restauri: nessun restauro
  • Mostre: nessuna mostra

E-mail: archivio@comune.chieri.to.it
Tel. 011.9428404