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Censimento degli Archivi d’Impresa tessile

 

Scheda di rilevazione n.4

Tessitura Rivese sas

Fondazione Chierese per il tessile e per il Museo del Tessile

Estremi cronologici: XIX-XX secolo
Data rilevazione: 2017

Soggetto conservatore
Fondazione Chierese per il tessile e per il Museo del Tessile Via Imbiancheria, 2 - 10023 Chieri
Sede di conservazione archivio via Demaria, 10 - 10023 Chieri (TO)
Indirizzo web www.fondazionetessilchieri.com

Soggetto produttore
La Fondazione Chierese per il tessile e per il Museo del Tessile nasce a Chieri l’8 novembre 1997, grazie a una cordata di enti pubblici e aziende private: Comune di Chieri, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Camera di Commercio e 50 soci, esponenti di spicco del settore tessile-cotoniero di Chieri e del Piemonte. Oggi è l’anima del polo tessile chierese e punto di riferimento in Piemonte, in sinergia con quello di Biella.
Il Museo presenta tutto quanto è connesso con l’attività tessile del passato e conserva, tra le altre, testimonianze delle seguenti aziende tessili:

 
  • Remmert spa - Fondata nel 1874 a Cirié, produce stoffe per il settore abbigliamento e nastri di ancoraggio (nastri di sollevamento per camion e navi). Viene acquistata dal Gruppo Martinetto nel 1981 quando si trovava in una crisi profonda da cui è riuscita ad uscire grazie all'intervento e alle scelte dell'imprenditore Filiberto Martinetto. La Remmert spa è parte integrante del Gruppo Martinetto. Insieme alle consociate Filmar spa e Tessitura Mabiel srl con circa 200 dipendenti totali e una capacità produttiva di centinaia di milioni di metri, si colloca ai primissimi posti fra le tessiture di nastri in Europa.
  • Passamanerie Gamba Luigi Fondata nel dopoguerra, chiusa 20 anni fa (cfr. scheda 11).
  • Passamanerie Sipam snc di Molino, Allora, Greppi e Suppo: fondate nel 1961 a Chieri in viale Fasano, 26 e oggi cessate, erano specializzate in passamanerie per guarnizioni, per abbigliamento, per arredamento, per usi tecnici, cordoni e cordoncini, galloni, frange, per copriletti, tendaggi, tessuti a crochet. Approfondimenti web
  • Arital snc (Arredamento Italiano) di Levi, Rusco e Gastaldi L'iscrizione presso la Camera di Commercio risale al 1949 anche se la società era già esistente l'anno precedente seppur gestita da Aldo Levi e altri due soci (società di fatto). L'azienda, denomina ARITAL (acronimo di arredamento italiano) collocata in un primo tempo in via della Pace (1948), in seguito fu trasferita in via Cesare Battisti dove nel 1963 subì una grande e rovinosa alluvione che comportò una perdita stimata in 25 milioni di Lire, fu quindi trasferita in corso Matteotti dove, nel 1967, venne costruito il nuovo stabilimento e mutata la forma societaria in una s.n.c. L'attività è stata avviata con l'utilizzo di un solo telaio e, grazie all'aumento della domanda di mercato, si ampliò con l'acquisto di telai dismessi dalle officine Elia. Con la nuova produzione di frange per coperte, l'azienda visse un periodo fiorente che la portò a esportare in Sud America e si specializzò nei vari ambiti della passamaneria a seconda delle richieste del mercato. Negli anni Sessanta l'Arital contava una cinquantina di dipendenti; negli anni Settanta è cominciato il declino, fino alla chiusura nel 1987.
  • Cotonificio Fasano Ferrero e C.ia 
  • Cotonificio Wild & C. di Piasco A metà Ottocento Enrico Wild impiantò un cotonificio, che fu in attività sino al dopoguerra. Nel 1878 si è iniziato il lavoro di tessitura con 20 telai in una ex filanda nel concentrico di Piasco. La forza motrice era prodotta da una ruota idraulica. Si producevano articoli façon, specie pinters e zanelle. Approfondimenti web
  • Angelo Vasino FIL (Filati Industriali Lavorati) spa A Chieri nel 1955, Angelo Vasino riunisce due telai, un orditoio e due operaie, creando una piccola tessitura la Vasino e Ciaudano snc che nel 1961 inizia ad esportare in Germania e l'anno successivo, in seguito alle aperture dei mercati, in Francia, Giappone e Stati Uniti. La storia della FIL (Filati Industriali Lavorati) è più antica, risale al 1939 ed è comunque dei Vasino, infatti fu fondata dal fratello di Angelo, Giuseppe, che la costituì con i cugini Piovano questa azienda che produceva tendaggi (cfr scheda 10). Nel 1990 venne ceduta.
  • Tessitura Quaglino di Riva presso Chieri Fondata nel 1923 da Quaglino Angelo, produceva tessuti di cotone, greggi e rigati. Cessata attività.
  • Tessitura Giuseppe Gaidano. Lavorazioni per conto terzi di tessuti prodotti con impiego di filati di cotone di fibre chimiche, di seta, di lana e misti. Approfondimenti web
  • Opificio David Levi (iniziatore dell’industria tessile moderna, nel 1809 acquista l’antico convento di Santa Chiara e lo trasforma in un opificio tessile. Il suo opificio dava lavoro a più di cento dipendenti; purtroppo la famiglia Levi, anche per le sue origini ebraiche, sarà boicottata e l’opificio ad un certo punto verrà chiuso.
  • Cotonificio Vallesusa. Nel 1880 viene costituita la società in nome collettivo Wild & Abegg per l’esercizio dell’industria cotoniera, da Emilio Wild e Augusto Abegg, discendenti da facoltose famiglie di finanzieri svizzeri. Dopo numerose acquisizioni di altre industrie tessili, la Wild & Abegg viene liquidata e, nel 1914, la società anonima viene trasformata in Cotonificio Valle di Susa di A. Abegg e C. e infine, dal 1923, in SA Cotonificio Valle di Susa. Durante il secondo conflitto mondiale lo stabilimento fu colpito da bomba incendiaria che causò crollo di tramezzi e distruzione di chiassilerie. I locali, tutto sommato lievemente danneggiati, vennero presto rispristinati. Nel 1949 inizia una sistematica demolizione degli edifici che compongono lo stabilimento, che termina nel 19523, e che risparmia solo una elegante palazzina. All'inizio degli anni Cinquanta l’area viene venduta alla Michelin, la quale insedia nell'edificio un proprio ufficio tecnico altamente specializzato. Approfondimenti web
  • Rhodiatoce spa Fondata nel 1928 dalla Montecatini - Società Generale per l'Industria Mineraria e Chimica, è stata un'importante azienda italiana operante nel settore delle tecnofibre (rayon, nylon, fibre poliestere). Nel 1972, confluita nell’azienda Châtillon poi Montefibre (abbreviazione di Montedison Fibre) 
  • Opificio Sniaviscosa La SNIA-Viscosa di Torino inizia l’attività produttiva nel 1926. Ad Abbadia di Stura. Dopo aver superato gli effetti della grave crisi del 1929, la SNIA inizia nel 1931, prima in Italia, la fabbricazione del fiocco, fibra corta che può essere filata anche dalle imprese tessili. Alla vigilia del conflitto mondiale la SNIA impiega a Torino poco meno di 2.000 dipendenti. Nel 1954 lo stabilimento di produzione fibre e tessuti chiude, mentre quello meccanico, che nel 1961 occupa 496 lavoratori, continua la sua attività ancora per alcuni anni. Approfondimenti web
  • Fratelli Bellone Approfondimenti web
  • Cotonificio Felice Tabasso 1872-1995 (cfr. scheda 2) 
  • Manifattura Ghidini MIBED (Manifattura Italiana Damaschi e Broccati) Di proprietà di Augusto Ravaz, fu impiantata negli anni Quaranta a La Loggia dopo che la sede torinese fu bombardata, vi si producevano tessuti preziosi: arazzi, gobelin, broccati, lampassi, damaschi, velluti, tele in cotone per fare i ricami “Bandera”, di alta qualità usando filati naturali di seta, cotone, lana, fili d'oro zecchino e d'argento. È stata la prima industria trasferita nel territorio Loggese, dando così la possibilità, soprattutto alle donne, di poter lavorare non solo in campagna nell'ambito famigliare, ma anche all'esterno portando in casa un aiuto economico non indifferente nel periodo post-bellico. La fabbrica è rimasta attiva fino al 1974. 
  • Cotonificio Vergnano Fondato nel 1951, in viale Fasano 6 a Chieri, in un edificio stile Liberty, oggi ospita un centro commerciale. Produceva tessuti di cotone e di fiocco ed era specializzato in abiti maschili e femminili, impermeabili e tende da sole. Approfondimenti web
  • Manifattura Vastapane Azienda chierese, che negli anni della prima guerra mondiale si insediò anche a Poirino in quello che veniva chiamato Il Fabbricone. La ditta rimase attiva fino al 1930 circa.
  • Lanificio Oreste Colongo Fondato agli inizi del 900 in via Verona 57 a Torino, successivamente al 1966 cambia per breve tempo attività ma poco dopo viene a cessare, e gli eredi Colongo cedono l’edificio al Comune di Torino in scomputo di oneri di urbanizzazione per uno nuovo stabile da essi costruito (cfr. scheda 9).
 

Complesso archivistico, fondo, estremi cronologici, consistenza, descrizione
Il Museo del tessile raccoglie circa 20 metri lineari di campionari di 46 aziende diverse dal XIX secolo al 1970 circa catalogati e 4 metri circa da catalogare, risalenti ai primi del Novecento:

  • Passamaneria Gamba Luigi, 1 metro lineare di carte dagli anni settanta agli anni Ottanta.
  • Remmert spa, 40 cm. di messe in carta e etichette di dagli anni sessanta agli anni Ottanta.
  • Passamanerie Sipam snc di Molino, Allora, Greppi e Suppo, 1 metro lineare di carte dagli anni Sessanta agli anni Settanta.
  • Arital snc (Arredamento Italiano) di Levi, Rusco e Gastaldi, 1 metro lineare di carte degli anni Settanta. Cotonificio Fasano Ferrero e C.ia, due scatole di campioni del 1920 circa.
  • Cotonificio Wild & C. di Piasco (1878), 2 metri lineari di campionari di nastri, fotografie e documenti dagli anni sessanta agli anni settanta. Comprende anche 3 manifesti restaurati.
  • Angelo Vasino FIL (Filati Industriali Lavorati) spa, Tessitura Quaglino di Riva presso Chieri, Tessitura Giuseppe Gaidano, David Levi, Cotonificio Vallesusa, Rhodiatoce spa., Opificio Sniaviscosa, Fratelli Bellone, Cotonificio Felice Tabasso, Manifattura Ghidini MIBED (Manifattura Italiana Damaschi e Broccati), Cotonificio Vergnano 318 volumi campionari tra cui alcuni sono campionari di ispirazione con armature degli anni ottanta e novanta (Claude Frères, Bilbille, Nouvelle Societè Textile, Echo).
  • Manifattura Vastapane (1903) un quadro finanziario.
  • Lanificio Oreste Colongo (1908): 10 cm. di carte diverse.
 

Sono anche presenti documenti di fondi parziali di cui non si conosce l’ente produttore e anche raccolte di diversa natura come per esempio:
alcuni quaderni anni settanta e ottanta del tecnico Florideo Girardi
- 1 quadro di tessitura
- 7 libri di armature e campionari diversi degli anni settanta (donazione di Giuseppe Maina detto "Pinetu", che lavorava alla FIL)
- 1 stendino di tirelle/tipi forse del Cotonificio Tabasso
- 1 cassettiera di tessuti antichi (lascito di Serra-Carli e di Toppi)
- Una raccolta di figurini di decori per coperte anni Trenta-Quaranta

Il museo possiede anche una ricca biblioteca tematica, che comprende la copia anastatica di un volume del secolo XV di proprietà della famiglia Balbiano di Aramengo Statuti dell'arte del fustagno di Chieri, a cura di Vittorio Balbiano di Aramengo con studio introduttivo di Anna Maria Nada Patrone Torino, Deputazione subalpina di storia patria, 1966.

 
 
Biblioteca SBAM