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Tipo regolare duna parte del piano terreno del palazzo dell'illustrissimo signor conte Biscaretti esistente nella presente città quartier Arene

Il palazzo scomparso

Per alcuni decenni a Chieri lungo via Principe Amedeo è esistita una piazza intitolata alla Brigata Alpina Taurinense, grosso squarcio nel continuum edilizio della città. Destinata a posteggio per i veicoli e ora sostituita da una palazzina in fase di costruzione, che risarcisce, in qualche modo, una “ferita” nel cuore dell'abitato. L'intitolazione della piazza, per la cronaca, è stata assegnata a un diverso spazio, sito nei pressi dell'antica Rocchetta (tra piazza Europa e via Vittorio Emanuele). Un tempo quello spazio era occupato dal palazzo della famiglia Biscaretti di Ruffia con le sue pertinenze: orti, giardini e rustici. Il conte Teodoro Biscaretti nel 1814 vendette l'edificio all'avvocato Leovigildo Massa, amministratore dell'ospedale di Chieri. Alcuni disegni pervenutici ci rivelano l'interesse del Massa per le essenze e le piante: nell'archivio dell'Ospedale Maggiore di Chieri si conservano alcuni disegni progettuali per il giardino, ricchi di indicazioni sulle essenze arboree ed erbacee che l'avvocato intendeva farvi piantare. 

Ma torniamo indietro di alcuni decenni, alla seconda metà del Settecento. L'edificio residenziale dei Biscaretti era stato elegantemente riplasmato dall'architetto Mario Ludovico Quarini nel 1773. Ben due serie di disegni dettagliati illustrano il percorso progettuale. Una prima serie, proveniente dallo studio dell'architetto, si trova nella Collezione Simeom di proprietà del Comune di Torino. L'altra, rinvenuta nei locali del palazzo poco prima della demolizione, appartiene a un privato di Chieri. Si segnalano alcuni elementi di pregio che caratterizzavano la casa: l'atrio monumentale con volta “planteriana”, conservatosi fino alla fine degli anni Sessanta; lo scalone ornato di stucchi e di parapetti di metallo di bell'ornato. In occasione dei lavori settecenteschi, la famiglia volle mettere a punto la facciata, chiedendo di acquisire parte del sedime pubblico sulla via. A tale circostanza si riferisce il disegno conservato nell'archivio comunale.
La perdita della bella casa, oggi rimpianta, ci stimola a studiarne la genesi e le trasformazioni, qui appena evocate, al fine di recuperare una interessante memoria architettonica e familiare. I Biscaretti ebbero come illustre esponente Carlo, geniale ideatore del Museo dell'Automobile di Torino (1879-1959).