Nel Cinquecento si
impongono nuove concezioni delle libertà e nuovi modi di concepire
il mondo indipendenti dalla divinità. Sono concezioni che hanno
avuto un'incidenza decisiva nel lungo e contrastato percorso che
porta alla Rivoluzione scientifica, all'Illuminismo e alle
rivoluzioni politiche del Sei-Settecento.
Uno dei protagonisti più
interessanti e meno noti del radicalismo religioso nell'Italia del
tempo fu Matteo Gribaldi Moffa, nato a Chieri nel 1505, famoso
giurista e leader delle correnti più radicali dell'anabattismo. Ebbe
grande notorietà insegnando all'università di Padova, dove da
un'iniziale posizione di anabattista biblico, approdò
successivamente ai Razionalisti evangelici.
Negli anni del trionfo
dell'Inquisizione, il nostro Matteo lasciò l'Italia, colpito anche
dalla drammatica vicenda dell'avvocato Spiera di Cittadella, per
dirigersi, al pari di tanti altri esuli, nella Ginevra di Calvino.
Qui, tuttavia, il rogo del radicale spagnolo Michele Serveto (1553)
rivelò nei calvinisti un atteggiamento nei confronti del dissenso
non meno rigido di quello cattolico.
Gribaldi Moffa, da fine
giurista, fu allora protagonista di uno scontro con Calvino, in nome
della libertà di coscienza, di critica e d'espressione, non
riuscendo però a scalfire minimamente la posizione di preminenza del
teologo francese. Come molti suoi
amici, costretti ad un esilio perenne, anche Matteo Gribaldi uscì di
scena ritirandosi nel suo feudo di Farges, dove morì nel 1564.
RELATORE: Ivan
Basana (Pastore)
INTERVENTI: Prof.
Marcello Cicchese, Prof. Ferruccio D'Angelo (Presidente dell'Associazione Culturale
"Giacomo Grosso")
MODERATORE: Alessandro Pertusio
INTERVENTI MUSICALI: Gruppo vocale "Arpa di David"
Sabato 28 febbraio 2015
ore 17.30
Sala Conceria
via della Conceria 2
Ingresso libero
L'evento è
organizzato dall'Associazione Culturale di promozione sociale APS
"Giacomo Grosso" con il patrocinio della Città di Chieri
Per ulteriori
informazioni:
Telefono: 3487231552
- 3481447859
e-mail:
apsggrosso@gmail.com