1. Inizio pagina
  2. Contenuto della pagina
  3. Menu principale
  4. Menu di Sezione
Sociale salute
Contenuto della pagina

Il sistema di accoglienza nel chierese

 

A Chieri e in alcuni comuni limitrofi sono insediati dei CAS. 

A Chieri vivono una novantina di richiedenti asilo in CAS collocati in alloggi diffusi in città, gestiti dall’associazione TRAME di Carignano, che ha avuto l’incarico tramite un bando della Prefettura di Torino.

Le attività

Le persone accolte frequentano la scuola dell’obbligo, imparano l’italiano, si preparano per la commissione per il riconoscimento dello status di rifugiato, trovano occasioni per integrarsi dal punto di vista sociale nel territorio.
Un protocollo di collaborazione per lavori volontari è stato siglato fra la Prefettura, il Comune di Chieri, l’associazione Trame. In base al protocollo il lavoro volontario – come la manutenzione del parco Tepice del Pellegrino –
può essere svolto, sotto il controllo dell’associazione, da persone ospitate a Chieri.
Alcune associazioni sportive e culturali chieresi, per perseguire obiettivi di integrazione, hanno siglato con l’associazione Trame analoghe convenzioni.

Prospettive

La Prefettura ha autorizzato, in seguito all’ultimo bando, l’apertura di due nuovi CAS sul nostro territorio comunale, due alloggi da 6 persone, a cura di due soggetti diversi:

  • un alloggio per 6 studenti che stanno frequentando le scuole superiori e l’università, gestito dall’associazione Trame: non si tratta di nuovi arrivi, ma di ragazzi che erano in altri CAS di Trame e sono stati raggruppati perchè condividono un medesimo progetto di completamento di studi di buon livello
  • un alloggio sarà gestito dalla Cooperativa Valdocco, e ospiterà 6 persone, due piccole famiglie, composte da mamma papà e bambino
 

Il numero delle persone ospitate arriverà a circa 90.

Il Consorzio Socio Assistenziale del Chierese si è candidato a gestire uno SPRAR consortile, che potrebbe riguardare al massimo 100 persone, perché sul territorio del Chierese sono circa 200 i richiedenti asilo e rifugiati già ospitati dai comuni di Chieri, Riva, Poirino, Andezeno, Pecetto e Unione dei comuni del Castelnovese.
Il parametro di ospitalità approvato dall’Anci arriva fino al tre per mille della popolazione, e la popolazione consortile arriva a circa 103.000 abitanti.

È quindi evidente, e concordato con le prefetture di Asti e di Torino, che lo SPRAR consortile potrà riguardare al massimo circa 90/100 richiedenti asilo da collocare nei comuni del Consorzio che ancora non hanno accolto migranti.

Il comune di Chieri dunque non sarà sede di SPRAR, ma potrà usufruirne, quando saranno costruiti dei progetti di “seconda accoglienza” per l’uscita dalla fase di protezione, progetti che stanno dando buon esito anche in altri territori.

Fondo di riconoscenza

Nel 2017 è stato istituito a livello statale il fondo di riconoscenza per i comuni sul cui territorio siano ospitati richiedenti asilo, ossia un trasferimento di risorse pari a 500 euro a persona effettivamente presente alla data di ottobre 2016 (a Chieri all’epoca erano 83), da utilizzare per gli scopi che il Comune intende perseguire.
Nel caso dell’amministrazione di Chieri si è discusso in seconda commissione sull’uso più appropriato di queste risorse che ammontano a 41.000 euro. I consiglieri hanno ritenuto questi fondi dovessero andare a rinforzare
le politiche per i cittadini maggiormente in difficoltà: sono quindi stati suddivisi nel finanziamento delle azioni di contrasto all’emergenza abitativa, e per la creazione di tirocini in azienda, finanziati dal Comune di Chieri, e realizzati con il contributo del Centro per l’Impiego, attraverso il progetto “Apprendo in azienda”.

Approfondimenti