Monica Cerutti, Assessore regionale alle Politiche giovanili, Diritto allo studio universitario, Cooperazione decentrata internazionale, Pari opportunità, Diritti civili, Immigrazione, presenta il suo libro.
Interviene l'Assessora alle Politiche Sociali del comune Manuela Olia.
L’umanità, così come ce la propone lo scenario di oggi
con i suoi tanti flussi e tasselli, può intimorire ma è invece un
patrimonio disponibile per costruire una società nuova. Serve
narrarla con parole diverse, storie di interazione e inclusione a
lieto fine, risultati positivi voluti e cercati con pazienza e
impegno quotidiano, ma soprattutto possibili.
Dietro ai preconcetti razziali, alla xenofobia, al puntare il dito
contro il “diverso”, l’immigrato, lo straniero, si cela una
forte mancanza di buona comunicazione. Sono troppi i racconti d’odio
e quasi inesistenti quelli che parlano di inclusione, interazione e
integrazione, di crescita come persone e come comunità. Le “nuove
narrazioni” dunque diventano indispensabili.
L’orgoglio di essere umani, la pazienza di non inseguire l’umore
dilagante, il disprezzo per l’altro, l’idea che ci si salva da
soli contro il resto del mondo: le storie che racconta Monica Cerutti
non hanno nulla di mieloso. Sono piuttosto la testimonianza di una
fatica quotidiana, fatta di tentativi di risalire la corrente contro
il pregiudizio. Una battaglia contro il medioevo della politica,
contro la predicazione di chi vuole difendersi dentro le mura di
castelli immaginari, nell’illusione che si possano alzare i ponti
levatoi per proteggersi da chi arriva da fuori. C’è ancora
un’Italia che a tutto questo si ribella. E che ogni giorno, con
tanti piccoli gesti, demolisce i muri. È ora di cominciare a
raccontarla.
…I popoli si incontrano e si contaminano da quando i nostri
antenati vivevano nelle caverne e nessun nazionalismo riuscirà a
fermare il migrare di corpi e di sogni, l’incontro di mani, lo
scambio di sguardi e di sorrisi tra esseri umani. Ci sarà sempre
qualcuno disposto a condividere una ciotola di riso o un piatto di
spaghetti con chi non ha niente. Siamo tutti di una stessa razza e
non siamo tutti impauriti e chiusi a riccio in difesa dell’orticello,
per timore che le verdure non bastino per tutti i commensali. Paura
legittima, per carità! Ma non sarà tentando di tenere lontano lo
straniero che fugge da guerre e carestie che si risolveranno i nostri
problemi.
La soluzione non è l’assenza di umanità, di giustizia
sociale, di solidarietà, ma, al contrario, solo la riscoperta del
potere di queste virtù ci farà uscire vincitori e vincitrici da
questa guerra tra poveri. Perché è di questo che si tratta. Per i
ricchi non esistono confini, colore della pelle…
Lunedì 8 aprile alle 17.30
nella Sala Conferenze della Biblioteca Civica
via Vittorio Emanuele II 1