1. Inizio pagina
  2. Contenuto della pagina
  3. Menu principale
  4. Menu di Sezione
  1. Biblioteca Civica
  2. ArchivioStorico
  3. Città di Chieri
 

Contenuto della pagina

Censimento degli Archivi d’Impresa tessile

 

Scheda di rilevazione n. 19

CO.TE.CO. (Tessuti. Coperte. Cotone)

CO.TE.CO. (Tessuti. Coperte. Cotone)

Estremi cronologici: 1953-1972
Data rilevazione: 2019

Soggetto conservatore
CO.TE.CO. (Tessuti. Coperte. Cotone) di Bosco Antonio e Felice Fasano
Dal 1953 al 1962 in Via San Domenico, 10 - 10023 Chieri
Dal 1962 al 1972 in Via Buschetti, 3 - 10023 Chieri

Soggetto produttore
Tunin Bosco, dapprima contrameter nell’azienda “Figli di Stefano Vergnano” con controllo del lavoro di 90 telai, ancora giovane, dopo il servizio militare, nel 1933 accettò la proposta di Felice Fasano di creare insieme la COTECO, una tessitura dotata di una ventina di telai meccanici con sede in via San Domenico 10 che produceva tessuti per arredamento (tovagliati…). Durante la seconda guerra mondiale l’azienda continuò a produrre tessuti per arredamento, venduti nel mercato italiano. Alla fine della guerra, in un opuscolo del CLN, Resoconto dell’Opera di Liberazione Nazionale di Chieri anno 1946, che riporta le cifre offerte dagli “industriali, professionisti, commercianti, artigiani, società sportive ecc.” chieresi “a tutto il novembre 1945”, la CoTeCo contribuì con 50.000 lire.

Nel 1953 il socio, ormai anziano, si ritirò e la COTECO continuò la sua attività in via San Domenico, iniziando a produrre anche tessuti per abbigliamento. Alla Camera di Commercio di Torino risulta infatti: “Fondata nel 1953; n. di iscrizione: 247394; tessuti prodotti con impiego di filati di cotone, fiocco, viscosa, fiocco poliestere, lino, lana, seta, misti. Specialità: tessuti per abiti da uomo e da donna. Biancheria da letto confezionata, tovaglieria. Marchio: CTC in disco rosso”.

Nel 1962 l’azienda fu trasferita in nuovi locali, in via Buschetti n.3 (nei locali recentemente abbattuti per far posto ad unità abitative); nel 1968, in una ricerca condotta dal giornalista chierese Cesare Roccati, risultò essere, insieme alla Tabasso l’azienda che pienamente rispettava le leggi sul contratto di lavoro allora vigenti.
Essa restò in attività fino al 1972 quando, arrivata la crisi degli anni Settanta, dovette chiudere perché rimasta senza liquidità a causa del fallimento, nonostante le banche avessero garantito la loro solidità finanziaria, di tre insospettabili aziende del Mezzogiorno che dalla CoTeCo avevano
acquistato parecchi tessuti. Tunin saldò tutti i salari del personale fino all’ultima settimana di apertura e patteggiò un concordato al 70%; in seguito, anche se non obbligato, poco per volta restituì il 100% ai fornitori chieresi, che gli avevano rinnovato, nei momenti difficili, la loro stima. I locali furono acquistati dalla Passamaneria Persico, e ultimamente dagli Avataneo che, insieme alla loro azienda, li hanno demoliti per far posto a dei condomini.

 
 
 
Biblioteca SBAM